
CIVITAVECCHIA – Festività, ancora poche proposte, più tempo per pensare e formulare idee concrete e che rispettino le richieste: queste le motivazioni che hanno spinto il Ministero a prorogare i termini di manifestazione d’interesse per la “Consultazione pubblica per la reindustrializzazione dell’area dell’ex centrale Enel a carbone di Torrevaldaliga Nord del porto di Civitavecchia”.
Il Ministero delle Imprese e del Made in Italy ha quindi deciso di posticipare la deadline per aziende ed imprenditori originariamente fissata per lunedì 28 aprile; adesso, nuova deadline per presentare proposte, progetti e quindi la propria candidatura, diventa a tutti gli effetti la mezzanotte del 3 giugno. Un mese e passa in più, non è poco tempo.
La comunicazione completa è arrivata ieri direttamente sul sito del Ministero, sezione Notifiche e Avvisi, dove si può presentare candidatura e rispettivo progetto compilando format richiesto: “Il Comitato per il coordinamento del phase out dal carbone della centrale Enel di Civitavecchia, istituito in forza dell’art 24bis del DL 50/22, al fine di promuovere la più ampia trasparenza riguardo al lavoro che sta svolgendo di raccolta e attrazione di soluzioni di riconversione e rilancio economico produttivo e sociale del territorio di Civitavecchia, invita i soggetti imprenditoriali potenzialmente interessati a presentare proposte progettuali da realizzare nell’area di riferimento. Tutte le proposte che perverranno, verranno successivamente condivise dal MIMIT ai componenti del Comitato di Coordinamento per le loro successive valutazioni e saranno utilizzate esclusivamente ai fini di cui sopra.La presente richiesta di manifestazione di interesse va considerata come meramente esplorativa e tale da non ingenerare alcun tipo di affidamento e/o pretesa in capo al proponente. Le valutazioni del Comitato terranno conto, tra le altre cose, della coerenza e compatibilità delle proposte con la disponibilità delle potenziali aree di insediamento degli investimenti da parte dei titolari delle stesse e di eventuali ulteriori utilizzi delle medesime che questi ultimi avranno eventualmente individuato, anche in relazione, a titolo esemplificativo, delle eventuali riqualificazioni, con particolare riferimento ai profili di natura ambientale. La decisione finale sul futuro delle aree resterà comunque in capo ai titolari delle stesse”.